Il presente volume, realizzato grazie alla preziosa cura di suor Rosa Goglia, raccoglie alcuni manoscritti inediti di Cornelio Fabro, i quali, non essendo destinati alla pubblicazione, non possedevano un titolo assegnato dall’autore. L’attuale titolo, scelto dalla curatrice, è stato estrapolato da uno dei manoscritti ed appartiene ad un testo nel quale l’autore stava riflettendo sulla conoscenza di Dio.
Il filosofo friulano era solito raccontare ai suoi più vicini collaboratori episodi significativi della propria vita o eventi che avessero particolarmente contrassegnato il suo itinerario intellettuale; in alcune di queste occasioni suor Rosa Goglia chiese a padre Fabro di scrivere ciò che raccontava, affinché quelle sue riflessioni non andassero perse. Fu così che nacquero, in risposta alle numerose richieste, questi manoscritti, stilati durante otto anni, a più riprese e in diversi luoghi.
Le annotazioni, quasi tutte di carattere autobiografico, composte tra il 1979 e il 1987, sono raccolte dall’autore in due agende; da esse emerge senz’altro un Fabro inedito, mosso dalla richiesta – e sembra anche dal suo stesso desiderio – di scrivere quasi un testamento spirituale che esprimesse il suo lascito alla Chiesa e all’umanità intera.
Si tratta quindi di scritti autobiografici, nei quali è descritto al contempo un itinerario intellettuale e spirituale che l’autore ripercorre illuminando ogni aspetto con la luce ineffabile della Sapienza, presenza di Dio negli eventi della storia e della vita. Il fatto stesso che in diverse occasioni sia accentuata la preghiera, mostra come anche l’itinerario intellettuale e lo studio approfondito dei diversi autori, sia stato per il filosofo un modo per rendere gloria a Dio.
Questi preziosi manoscritti sono tutti sottesi dalla trama nascosta della prima e forse più importante scoperta dell’autore, quella dell’actus essendi, che è intima partecipazione dell’Essere in cui viviamo, ci muoviamo e siamo (Atti 17, 28).
I manoscritti contenuti nelle agende sono stati inizialmente dattiloscritti da un sacerdote passionista, padre Mario Colone (14.12.1938 – 28.02.2014), che considerava padre Fabro un grande maestro ed amico. I dattiloscritti, successivamente passati in formato digitale da alcuni collaboratori del Progetto Culturale Cornelio Fabro, sono stati più volte riveduti e corretti attraverso un attento confronto con i manoscritti dell’autore.
Il linguaggio di questi inediti potrà risultare insolito allo studioso di Fabro e forse, in qualche occasione, di difficile comprensione per il lettore. Occorre tener conto che l’autore ha scritto tutto di getto, senza pensare ad una futura edizione; non è tornato quindi su ciò che aveva steso per una doverosa correzione in vista di una possibile pubblicazione. È probabile così che siano presenti alcune mancanze di punteggiatura, qualche ripetizione o sporadici periodi di difficile comprensione; abbiamo scelto di non apportare modifiche e mantenere la massima fedeltà al manoscritto.
Per finire credo sia doveroso ringraziare il prezioso lavoro di suor Rosa Goglia, che nelle prime pagine del presente volume ci offre una guida e un invito alla lettura di queste inedite riflessioni di Cornelio Fabro. Ringrazio anche tutte le sorelle e i confratelli della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato che con il loro aiuto hanno reso possibile questa pubblicazione.
P. Gianluca Trombini, IVE
Montefiascone (VT), 8 dicembre 2019.